Il punto cieco

Istruzioni

Prendi il foglio con la mano destra e chiudi l'occhio sinistro. Mentre tieni il foglio davanti a te, fissa la stella e sposta il foglio lentamente avanti e indietro lungo la linea della visione. Improvvisamente noterai che, in una certa posizione, più o meno a una distanza di venti centimetri dall'occhio, il cerchio nero sparisce dalla visuale.

Cibernetica della cibernetica. Concetti di primo e di secondo grado

Heinz von Foerster...si possono distinguere concetti di primo e di secondo grado. I concetti di primo grado si basano su un'osservazione apparentemente obiettiva del mondo, che diventa una cosa esterna. I concetti di secondo grado si possono applicare a se stessi; essi non consentono più la rigorosa separazione tra soggetto e oggetto, tra osservatore e osservato. Si ammette che qualcuno che parla di questioni di coscienza o di conoscenza per far questo necessiti di una coscienza e di un conoscente. Un'osservazione, si comincia a capire, ha bisogno di un osservatore. La percezione del mondo richiede una persona che lo percepisca.
Noi non vediamo che non vediamo

Bernhard Porksen Può illustrare i concetti di secondo grado con un esempio?

HF Si, si pensi soltanto all'esperimento con il punto cieco... L'illustrazione fisiologica dice che il punto nero a questa determinata distanza, cade in una zona della retina nella quale non si trovano nè bastoncelli nè coni: da questa zona,infatti, parte il nervo ottico. Ma ciò che con questa argomentazione fisiologica non si è ancora chiarito è la questione del perchè non si vede il punto cieco e noi non sappiamo nulla della sua esistenza. Il campo visivo ci appare sempre chiuso; non ci sono punti visibili. In altre parole noi non vediamo che non vediamo. Siamo ciechi di fronte alla nostra stessa cecità, questo è un esempio di una problematica di secondo grado. Il non-vedere viene applicato a se stesso. Ma la doppia negazione (il non-vedere di non-vedere) non produce alcuna affermazione. Il fatto che non vediamo che non vediamo non vuol dire che stiamo vedendo. Ciò significa che la logica dei concetti di secondo ordine non si accorda con la logica ortodossa, perchè conformemente a ciò due negazioni dovrebbero produrre di fatto un'affermazione.

Da Heinz von Foerster, Bernhard Porksen La verità è l'invenzione di un bugiardo Meltemi,Roma, 2001

Maschere
Napoli novembre 2005